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Storia della famiglia

La famiglia di Maniago è una delle più antiche famiglie feudali del Friuli: nel 1195 si stabilirono, insieme ad altre famiglie, nel castello di Maniago con il compito di difenderne il territorio circostante.

Nel 1277 Olvrado di Maniago comprò dai Flagogna la parte di castello da essi posseduta e iniziò a consolidare la sua posizione e quella della famiglia all’interno del castello e del feudo, sino a diventarne, grazie alle acquisizioni compiute dal figlio Galvano I, signore indiscusso.

Le fortune della famiglia continuarono nel corso del XIV secolo, quando i Maniago difesero con successo il castello dai numerosi assedi portati avanti dai signori dei territori circostanti ed occuparono stabilmente un seggio nel Parlamento della Patria, contribuendo attivamente alla difesa militare del territorio per conto del Patriarca di Aquileia.

Nel 1420 le truppe della Serenissima Repubblica di Venezia occuparono il castello ed il Conte Bartolomeo di Maniago giurò fedeltà ai veneziani, tale atto portò alla ratifica della Convenzione che pose fine alle guerre tra il Patriarcato e Venezia.

I Maniago continuarono ad essere uomini d’arme (al punto che 5 membri della famiglia servirono sui vascelli della Serenissima e dei Cavalieri di Malta a Lepanto), amministrarono la giustizia civile penale nei territori di Maniago, Poffabbro e Casasola e contribuirono allo sviluppo dell’agricoltura e dell’arte febbrile con la realizzazione delle opere di canalizzazione del torrente Cellina.

Merita di essere citato il conte Fabio II di Maniago (1774-182), importante storico dell’arte friulano: particolarmente nota è la sua “Storia delle belle arti friulane” pubblicata a Venezia nel 1819, cui si aggiungerà nel 1825 una guida storico artistica su Udine e Cividale. Si deve a lui la realizzazione del Parco all’inglese del Palazzo.

Il ramo principale della famiglia, originatosi con Galvano I, terminò nel 1852 con Nicolò Giacomo di Maniago che, non avendo figli maschi, adotterà il nipote Pietro Antonio, figlio della sorella Laura e del conte Giovanni Enrico d’Attimis.

Da quel momento questo ramo della famiglia, i cui discendenti sono gli attuali proprietari del Palazzo, proseguirà con il doppio cognome d’Attimis-Maniago.